Una nuova mappa rivela lo scioccante declino demografico dell’Ungheria – ma le cifre in tutta la regione sono ancora più negative

La popolazione ungherese è in costante diminuzione dal 1981 e la tendenza non mostra alcun segno di inversione, nonostante i significativi incentivi governativi per le coppie che creano famiglie o crescono più figli. I motivi: bassi tassi di natalità, alta mortalità ed emigrazione. La sostituzione attraverso l’immigrazione è trascurabile, in quanto i lavoratori ospiti possono soggiornare solo temporaneamente e in genere non hanno diritto alla cittadinanza.

Ieri abbiamo raccontato il calvario di una donna filippina e della sua famiglia, che sono state espulse nonostante lei fosse sposata e avesse partorito in Ungheria. Questo caso sottolinea la posizione del Governo ungherese di contrastare il declino della popolazione non attraverso l’immigrazione – soprattutto non dall’Asia orientale – ma attraverso mezzi interni, possibilmente incoraggiando gli ungheresi etnici all’estero a reinsediarsi.

Il declino demografico continua senza sosta

Nonostante gli sforzi, i tentativi del governo ungherese sembrano essere insufficienti. Dopo un breve boom di bambini a metà degli anni 2010, le nascite sono nuovamente crollate. Gli esperti attribuiscono questo fenomeno al fatto che molti genitori hanno approfittato dei programmi governativi dell’epoca per avere figli che avevano già programmato, anticipando le nascite future. Gli analisti hanno anche sottolineato che, oltre agli aiuti finanziari (come i sussidi per l’acquisto di una casa o gli sgravi fiscali), è necessario un sostegno per aiutare le madri di bambini piccoli a rientrare nel mondo del lavoro, magari attraverso opportunità di lavoro part-time.

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Due figli non sono sufficienti. Foto: depositphotos.com

La situazione dell’Ungheria non è unica nell’Europa orientale. Una recente previsione demografica per l’anno 2100 prevede un calo significativo in tutta la regione. Tuttavia, si prevede che l’Ungheria se la caverà relativamente meglio rispetto alla maggior parte dei suoi vicini. Tuttavia, il tasso di fertilità del Paese – appena 1,27 durante la prima metà del 2025 – rimane allarmantemente vicino al minimo storico del 2011, pari a 1,23. La proiezione si basa sui dati demografici delle Nazioni Unite.

L’Ungheria potrebbe ridursi a 7,5 milioni entro la fine del secolo

La mappa in questione mostra che la popolazione dell’Ungheria dovrebbe ridursi del 23% nei prossimi 75 anni, il che significa che scenderà sotto i 7,5 milioni entro il 2100. A partire da quest’anno, la popolazione ungherese ammonta a 9,539 milioni di persone, anche se molte di quelle indicate come residenti in realtà vivono e lavorano all’estero.

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Il numero di matrimoni e di nascite è in calo in Ungheria. Illustrazione. Immagine in primo piano: depositphotos.com

Praticamente tutti i Paesi vicini che non hanno un’immigrazione significativa devono affrontare un forte calo. Si prevede che l’Ucraina subisca la perdita maggiore – 61% – a causa della guerra e delle difficoltà economiche. Si prevede che le popolazioni di diversi Paesi balcanici subiranno un forte calo, tra cui l’Albania (-57%), la Bosnia-Erzegovina (-56%) e la Macedonia del Nord (-52%). Riduzioni simili sono previste in Lettonia, Lituania e Bielorussia (tutte oltre il -50%). Anche la Polonia, nonostante la sua forza economica, si prevede che perderà quasi la metà della sua popolazione (-49%).

Solo l’Austria e la Repubblica Ceca fanno meglio

Le perdite di popolazione saranno gravi anche in Serbia (-45%), Croazia (-44%) e Romania (-43%), mentre la Slovacchia potrebbe registrare un calo del 37%. Si prevede che la Slovenia e l’Ungheria perderanno entrambe il 23%. Solo l’Austria dovrebbe fare meglio nella regione, con un calo del 19%, grazie soprattutto all’immigrazione economica. Anche la Repubblica Ceca dovrebbe registrare un calo leggermente inferiore a quello dell’Ungheria, di un solo punto percentuale.

È interessante notare che solo una manciata di Paesi europei dovrebbe registrare una crescita della popolazione entro il 2100: Lussemburgo (+10%), Regno Unito (+7%), Svezia (+7%), Francia (+3%) e Svizzera (+2%).

Può esplorare la mappa in dettaglio QUI; è il secondo post della pagina.

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