Ungheresi piange le vittime dell’invasione sovietica ha avuto luogo 60 anni fa Galleria fotografica

Il 4 novembre 1956 le forze sovietiche lanciarono un attacco totale alla capitale Più di 200 mila truppe sovietiche si riversarono nel paese per reprimere la rivolta Le forze ribelli, gravemente senza armi e in inferiorità numerica, non potevano competere con le forze sovietiche invasori Ma anche sapere che non c’erano possibilità di vincere la resistenza fu feroce causando gravi perdite alle forze d’invasione.
Sulla scia dell’invasione, i criminali comunisti e altri mostri in forma umana salirono al potere e lanciarono una brutale campagna di vendetta in stile stalinista contro coloro che erano sospettati di prendere parte alla rivolta, Non c’era pietà nemmeno per i bambini Nei successivi processi farsa centinaia di persone furono condannate a morte con accuse inventate e migliaia di loro furono gettati in prigione.
Nessuno di quei criminali comunisti è mai stato assicurato alla giustizia I discendenti e gli eredi spirituali di quei comunisti occupano oggi posizioni elevate, il sistema giudiziario ne è infestato e continuano ancora a cercare vendetta su chiunque creda nel rinnovamento nazionale.
Torce ardenti davanti a “Vigadó” in onore delle vittime della rivolta
Immagini di pittura leggera proiettate sulla facciata della Basilica di Santo Stefano a Budapest in onore degli eroi della rivolta
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Cittadini comuni che accendono candele per la memoria delle vittime della rivolta in Ungheria





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La prima statua ungherese di “Nemzetőr” è stata inaugurata nel XVII quartiere di Budapest
Foto: MTI








