Il fiorino ungherese continua la sua caduta libera, affronta il minimo di due anni contro l’USD

Il fiorino ungherese continua la sua spirale discendente, toccando il minimo di due anni rispetto al dollaro e non mostrando segni di stabilizzazione Con gli esperti che prevedono che il tasso di cambio EUR/HUF potrebbe indebolirsi a 425 entro la primavera del 2025, le lotte della valuta potrebbero significare sfide economiche prolungate per l’Ungheria.

Niente impedisce al fiorino di cadere

Come Forbes riferisce, lunedì, l’ungherese fiorino indebolito ulteriormente rispetto all’euro e raggiunto il minimo di due anni rispetto al dollaro, superando USD/HUF 406 Questo calo è probabilmente guidato dalla forza in corso del dollaro nei confronti dell’euro, che ha toccato un nuovo massimo di due anni all’inizio della giornata, una tendenza che spesso mette sotto pressione le valute dei mercati emergenti Guardando al futuro, Goldman Sachs rammendo il dollaro si rafforzerà di un altro 5% rispetto all’euro nel corso del prossimo anno, alimentato dalla robusta crescita economica degli Stati Uniti e dalle politiche tariffarie del presidente Donald Trump Questa proiezione segna ulteriori sfide per le valute dei mercati emergenti, compreso il fiorino.

fiorino dollaro
Foto: depositphotos.com

Previsioni 2025

Forbes“l’esperto ha previsto l’anno scorso che le sfide economiche in Ungheria dovrebbero persistere, con previsioni che indicano un ulteriore indebolimento del fiorino Blochamps Capital prevede che il tasso di cambio EUR/HUF potrebbe scendere a 425 entro la primavera del 2025, spinto da una flessibilità limitata nella gestione dei tassi di interesse nonostante i segnali di economico ripresa prevista entro l’autunno 2024 La banca centrale deve affrontare un compito arduo per stabilizzare il tasso di cambio nei prossimi sei mesi, poiché la debolezza del fiorino aggrava le pressioni inflazionistiche dovute alla forte dipendenza dell’Ungheria dalle importazioni Il rallentamento della crescita dei salari reali e il ritardo nella ripresa dei consumi si aggiungono alla tensione economica, amplificando l’impatto sociale del deprezzamento valutario.

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Immagine in primo piano: depositphotos.com

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