Escalation attacchi politici fisici e verbali contro l’opposizione ungherese Attivisti del partito Tibisco VIDEO

Negli ultimi mesi, i volontari del partito di opposizione ungherese Tibisco, guidato da Péter Magyar, hanno dovuto affrontare una preoccupante ondata di aggressioni fisiche e verbali durante le loro attività pubbliche. Questi incidenti, avvenuti in varie località del paese, evidenziano le crescenti tensioni nel panorama politico polarizzato dell’Ungheria.

Una serie di inquietanti incidenti contro i volontari del partito Tibisco

Uno degli eventi più scioccanti ha avuto luogo a Tök, nella contea di Pest, dove un uomo avrebbe attaccato i volontari del partito Tibisco in uno stand elettorale. Secondo Péter Magyar, l’aggressore ha gridato insulti antisemiti, rovesciato il tavolo e sparso effetti personali, tra cui telefoni e occhiali Questo incidente è avvenuto di fronte a bambini di appena tre anni Il sospettato è stato successivamente arrestato e accusato di crimini d’odio, rischiando fino a cinque anni di carcere se condannato.

In un altro incidente a Eger, nella contea di Heves, un uomo aggredito fisicamente volontari che raccolgono firme per l’iniziativa del partito “Voice of the Nation” (Nemzet hangja) L’aggressore ha preso a pugni attivisti, distrutto materiali elettorali e danneggiato attrezzature La polizia è intervenuta rapidamente, portando al processo accelerato del sospettato.

Péter Magyar ha pubblicato un video sull’aggressione a Eger:

Nel frattempo, in piazza Örs vezér di Budapest, a volontario è stato schiaffeggiato da un uomo non identificato fuggito dalla scena Nonostante non siano state riportate ferite gravi, l’accaduto è indagato per condotta disordinata.

Allo stesso modo, nel 20° distretto di Budapest, un uomo legato a una famigerata figura criminale chiamata Zoltán Seres volontari molestati di stanza fuori dai suoi affari La polizia è stata chiamata per allentare la situazione:

Un altro allarmante confronto ha avuto luogo a Kelenföld, Budapest, dove un uomo si è lanciato in una tirata contro i volontari del Partito Tibisco L’aggressore ha tentato di ribaltare il loro tavolo della campagna e ha gridato commenti incendiari, tra cui chiamandoli “traitors” Si è intensificato ulteriormente dichiarando, “Tutti voi dovrebbero essere impiccati,” mentre i bambini erano presenti nelle vicinanze.

Quando un volontario suggerì di chiamare la polizia, l’uomo ribatté che avrebbero dovuto invece convocare i carnefici La situazione peggiorò quando colpì un volontario che filmava l’incidente con il suo berretto e in seguito fece una mossa aggressiva verso un altro attivista che parlava con le autorità Péter Magyar condannò l’attacco come l’ennesimo esempio di crescente ostilità verso gli attivisti dell’opposizione e esortò il presidente ungherese Sulyok Tamás a chiedere pubblicamente la pace Guarda il video inquietante qui sotto:

Contesto politico

Péter Magyar del Partito Tibisco ha attribuito questi attacchi a quello che descrive come un clima di ostilità promosso dal governo del Primo Ministro Viktor Orbán, sostiene che la retorica e la propaganda del governo hanno incoraggiato i sostenitori del partito al potere Fidesz a impegnarsi in atti di violenza e intimidazione contro gli oppositori politici In risposta a questi incidenti, Magyar ha pubblicamente invitato Orbán a condannare tali azioni e a garantire la sicurezza degli attivisti politici.

I rappresentanti di Fidesz non hanno affrontato direttamente queste accuse ma continuano a sottolineare la loro attenzione alle prossime elezioni. Entrambi i partiti sembrano impegnati in una battaglia sempre più controversa per il sostegno pubblico in vista delle elezioni parlamentari del 2026 (per saperne di più sulle possibilità QUI).

Cosa significa questo per la democrazia in Ungheria?

Il ripetuto attacco ai volontari del Partito Tibisco, giustamente, solleva preoccupazioni sullo stato del discorso politico e delle norme democratiche in Ungheria La violenza fisica e le molestie contro gli attivisti politici non solo minacciano la sicurezza individuale ma minano anche i principi della libera espressione e della concorrenza leale in una società democratica.

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