Il candidato presidenziale antiungherese Simion è sostenuto dal team della campagna di Orbán

Euronews riferisce che gli inviati della campagna di George Simion, il candidato alla presidenza rumeno di estrema destra e apertamente anti-ungherese, sono stati in contatto con il governo di Orbán.
Emergono sempre più informazioni sorprendenti sul legame Orbán-Simion. Come abbiamo già riferito, c’è una grande indignazione tra gli ungheresi, poiché Orbán ritiene che Simion sia degno di essere sostenuto, mentre gli ungheresi in Transilvania (Erdély) hanno votato contro di lui. Da allora, tutte le chiese ungheresi in Transilvania si sono espresse, chiedendo alle loro congregazioni di votare contro Simion, ma sempre più persone locali si esprimono anche contro i sostenitori di Orbán. Molti ritengono che Orbán abbia pugnalato alle spalle la comunità ungherese in Transilvania, proprio come ha fatto con Fico in Slovacchia e con l’alleanza di Vucic in Serbia nei confronti della minoranza ungherese locale.
Secondo i sondaggi, le elezioni presidenziali di domenica prossima (18 maggio) sono ancora molto aperte, quindi il candidato nazionalista di destra sta lottando per ogni voto. Ha ricalibrato la sua piattaforma politica nazionalista, ha raggiunto la comunità ungherese e l’RMDSZ e insiste sul fatto che non è euroscettico o filo-russo.
Nel mezzo di una pubblica ‘offensiva di fascino’ diretta a Viktor Orbán e alla comunità ungherese in Romania, fonti politiche a Budapest hanno riferito a Euronews che i rappresentanti della campagna di Simion sono stati in contatto con il governo di Orbán prima del voto decisivo di domenica. Simion ha iniziato a corteggiare Orbán nell’interesse di una futura alleanza politica con l’UE – ad esempio, ha detto che per molti aspetti vorrebbe seguire le orme di Orbán e che molte delle sue posizioni diventerebbero politica statale anche in Romania – ed è fiducioso che il governo possa esercitare una forte influenza sulla comunità ungherese in Romania.
Il candidato spera anche in un’alleanza più ampia con l’Europa centrale e orientale, direttamente collegata al Presidente Donald Trump. Simion ha dichiarato a Euronews la scorsa settimana: “Siamo gli alleati naturali del Partito Repubblicano negli Stati Uniti. Ideologicamente, siamo perfettamente allineati con il movimento MAGA. Quindi, come il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni, lavoreremo molto bene con l’amministrazione Trump”.
Simion e l’amministrazione Trump
George Simion, il nazionalista rumeno di estrema destra e candidato alla presidenza, ha dichiarato chiaramente e pubblicamente il suo impegno ideologico e politico con Donald Trump e il movimento MAGA (Make America Great Again). Diversi punti importanti illustrano i legami tra Simion e l’amministrazione Trump:
Posizione ideologica: Simion sostiene apertamente Donald Trump e il movimento MAGA, affermando che il suo partito, l’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR), è “ideologicamente quasi identico” al Partito Repubblicano e al MAGA. Simion sostiene il populismo in stile Trump, enfatizzando il nazionalismo, la retorica anti-establishment e i valori sociali conservatori, come l’opposizione al matrimonio omosessuale.
Messaggi politici e stile: La retorica di Simion rispecchia quella di Trump, comprese le affermazioni di frode elettorale e la rappresentazione di sé come un outsider che lotta contro un’élite politica corrotta. Ha definito l’invalidazione delle precedenti elezioni presidenziali in Romania un “colpo di Stato”.
Collegamenti diretti e sostegno: Simion si è recato a Washington, dove ha incontrato l’ex consigliere di Trump Steve Bannon e attivisti di estrema destra legati al movimento Trump. Gode anche del sostegno aperto di importanti conservatori americani come il Vicepresidente JD Vance, che ha criticato l’invalidazione delle elezioni rumene e ha condannato la censura delle voci dell’opposizione, anche se era diretta contro un candidato presidenziale che operava sotto l’influenza russa.
Temi politici comuni: Simion rappresenta una linea politica simile a quella sostenuta da Trump, che si concentra sulla sovranità nazionale, sull’opposizione alle ideologie ‘globaliste’ e ‘neo-marxiste’ e sull’enfasi su “famiglia, nazione, fede e libertà”. Ha anche proposto di raddoppiare quasi il budget militare della Romania e di ridurre il numero di posizioni governative in modo che i risparmi possano essere spesi per la difesa, seguendo l’esempio del programma di efficienza governativa di Trump (DOGE).
Posizione geopolitica: Simion condanna la Russia e sostiene l’adesione della Romania all’UE, ma si oppone agli aiuti militari all’Ucraina e sostiene la pace attraverso gli sforzi diplomatici di Trump. È critico nei confronti di Bruxelles e cerca di creare un’alleanza di governi nazionalisti affini all’interno dell’Unione Europea, nello stile del MAGA.
Implicazioni elettorali: Secondo analisti e commentatori, i successi politici di Trump negli Stati Uniti influenzano le prospettive di Simion in Romania. Simion prevede che una vittoria repubblicana negli Stati Uniti gli darà un vantaggio elettorale. La sua campagna sta cavalcando la stessa onda populista che ha aiutato Trump a salire al potere, rivolgendosi agli elettori disillusi dall’élite politica.
In sintesi, l’identità politica, la strategia della campagna e la retorica di George Simion sono strettamente intrecciate con il movimento MAGA di Donald Trump. Modella il suo programma nazionalista e populista su Trump, mantiene legami diretti con i sostenitori di Trump negli Stati Uniti e vuole ottenere un successo politico simile in Romania unendosi alle correnti conservatrici e nazionaliste più ampie che circondano Trump.

