La Romania blocca il gigante energetico ungherese per i legami con la Russia: Accordo da un miliardo di euro a rischio

L’azienda energetica statale ungherese MVM Group ha incontrato un ostacolo importante nel suo piano di espansione in Romania. Lo scorso dicembre, l’azienda aveva annunciato l’intenzione di acquisire una partecipazione di maggioranza in E.ON Energie Romania, uno dei maggiori fornitori di gas ed elettricità del Paese, che serve quasi 3,4 milioni di clienti. Ma ora sembra sempre più improbabile che l’affare vada in porto.

Problemi di sicurezza nazionale sollevati

Secondo l’ufficio del Primo Ministro rumeno, il Comitato per l’esame degli investimenti esteri diretti (CEISD) ha raccomandato il rifiuto dell’accordo da parte del Consiglio Supremo di Difesa Nazionale (CSAT), ha riferitoAgerpres . Il comitato ha iniziato il suo esame a febbraio, concentrandosi sul potenziale impatto della transazione sulle infrastrutture critiche della Romania e sulla sicurezza energetica.

La preoccupazione principale riguarda l’ampia dipendenza di MVM dal gigante energetico russo Gazprom, attraverso contratti di gas a lungo termine. Le autorità rumene temono che l’ingresso nel mercato di MVM possa aumentare l’influenza di Mosca sul settore energetico del Paese. Secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung, i funzionari rumeni temono anche che MVM possa in seguito trasferire la sua partecipazione acquisita a una terza parte al di fuori dell’Unione Europea.

L’offerta da 200 milioni di euro potrebbe essere sopravvalutata

MVM avrebbe offerto 200 milioni di euro per l’acquisizione, ma l’ex Ministro dell’Energia rumeno Sebastian Ioan Burduja sostiene che il pacchetto di asset potrebbe valere non più di 50 milioni di euro. Questo divario di valutazione ha ulteriormente alimentato lo scetticismo del Paese nei confronti del buyout proposto.

La decisione finale spetta al Consiglio di Difesa

Sebbene il proprietario di maggioranza tedesco, E.ON, sostenga la transazione, l’ultima parola spetta al CSAT, che ha 90 giorni per decidere sulla raccomandazione del comitato. Finora, i segnali indicano che le speranze di MVM di assicurarsi l’ambita quota del 68% si stanno affievolendo.

Anche sotto il precedente governo, Bucarest si era opposta all’accordo. Dopo l’annuncio del piano di acquisizione, le autorità hanno emesso un’ordinanza di emergenza che ampliava la capacità dello Stato di aumentare le sue partecipazioni in aziende strategicamente importanti.

Ambizioni di espansione sotto esame

L’amministratore delegato di MVM, Károly Mátrai, aveva dichiarato in precedenza che l’accordo poteva essere concluso entro l’estate. Ma ora, la crescente sfiducia nel Paese vicino, alimentata da preoccupazioni politiche e di sicurezza, suggerisce che i sogni di espansione del gigante ungherese dell’energia potrebbero essere messi da parte, con gli argomenti economici che passano in secondo piano.

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