La Romania potrebbe presto diventare una nuova potenza del gas, con l’Ungheria che giocherà un ruolo chiave

Dopo quasi un quarto di secolo di ritardi, la Romania potrebbe finalmente diventare una grande potenza del gas, in quanto l’estrazione di vaste riserve che si trovano in profondità sotto il Mar Nero si avvia alla fase finale. Il progetto Neptun Deep dovrebbe iniziare le operazioni nella prima metà del 2027 e portare in superficie circa otto miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno. Questo non solo rafforzerebbe l’indipendenza energetica della Romania, ma potrebbe anche inaugurare una nuova era per il mercato energetico della regione.
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Una lunga strada verso l’estrazione
La storia dei giacimenti di gas del Mar Nero è iniziata all’inizio degli anni 2000, ma è stata ostacolata per anni da controversie legali, modifiche legislative e ritiro degli investitori, ha riferito la Fondazione di Ricerca Economica Oeconomus. Per decenni, le dispute di confine con l’Ucraina e un ambiente normativo sfavorevole hanno complicato gli sviluppi. La situazione si è risolta solo dopo la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia a favore della Romania nel 2009, in merito alla zona marittima contestata, mentre le successive modifiche alla legge sull’offshore hanno finalmente aperto la strada agli investimenti.
Il progetto è ora gestito congiuntamente da Romgaz e dall’austriaca OMV Petrom, dopo che il gigante americano ExxonMobil si è ritirato tra il 2021 e il 2022. Le due società hanno iniziato le perforazioni nel marzo di quest’anno nei campi Pelican Sud e Domino. La maggior parte delle infrastrutture necessarie, tra cui tre sistemi di produzione sottomarini e il gasdotto principale per Tuzla, sono già prossime al completamento.

Una nuova potenza del gas accanto a noi
Secondo le stime, le piattaforme di gas Neptun Deep e Ana della Romania potrebbero coprire il consumo annuale del Paese di 12 miliardi di metri cubi, consentendo di esportare qualsiasi eccedenza verso Stati vicini come l’Ungheria, la Moldavia o la Bulgaria. Il Paese si sta già preparando ad utilizzare il gas del Mar Nero per sostituire in parte la dipendenza della Moldavia dalle importazioni russe, migliorando così l’indipendenza energetica della regione.
Lo scorso autunno, il Governo rumeno ha inaugurato il gasdotto di gas naturale Tuzla-Podișor, spesso definito “autostrada del gas”. Costruito ad un costo di 500 milioni di euro e con una lunghezza di 300 chilometri, il gasdotto giocherà un ruolo chiave nell’immissione del gas dai giacimenti offshore nella rete nazionale e nei sistemi internazionali.

Il potenziale ruolo chiave dell’Ungheria
Attraverso l’interconnettore ungherese-romeno Arad-Szeged, l’Ungheria è già fisicamente collegata alla rete di gas rumena, e la nuova fornitura potrebbe sostituire parzialmente le importazioni russe. Secondo István Pataky, analista della Fondazione di Ricerca Economica Oeconomus, questo sviluppo potrebbe non solo migliorare la sicurezza delle forniture, ma anche esercitare una pressione al ribasso sui prezzi regionali del gas.
Inoltre, l’Ungheria potrebbe rafforzare ulteriormente la sua posizione di hub energetico regionale, grazie alla sua significativa capacità di stoccaggio del gas, che potrebbe essere utilizzata per gestire le esportazioni rumene. Il Ministro ungherese degli Affari Esteri e del Commercio Péter Szijjártó ha ripetutamente espresso il forte interesse di Budapest per l’estrazione di gas rumeno. Tuttavia, Bucarest rimane cauta riguardo ai potenziali impegni di esportazione, ha riferito InfoStart, in quanto molti in Romania ritengono che l’approvvigionamento interno debba avere la priorità prima di considerare le vendite internazionali.

Rischi di guerra sullo sfondo
A causa delle attività militari in corso nel Mar Nero, il progetto Neptun Deep affronta alcuni rischi di sicurezza e geopolitici. La Russia potrebbe tentare di ostacolare l’estrazione offshore attraverso tattiche ibride, e gli esperti notano che non è chiaro se l’infrastruttura marina rientri nell’ombrello di difesa della NATO.
Tuttavia, la realizzazione del progetto Neptun Deep sarà fondamentale non solo per la Romania, ma per l’indipendenza energetica dell’intera regione. Per l’Ungheria, potrebbe aprire una nuova fonte di gas alternativa, sicura e geograficamente vicina, che potrebbe rimodellare in modo significativo il mercato del gas dell’Europa centrale nei prossimi anni.

