Questo insediamento ungherese richiede quasi 4.000 euro solo per potersi stabilire lì

Dal 1° ottobre, il villaggio di Rajka, situato al confine tra Ungheria e Slovacchia e Austria, introdurrà nuove e severe condizioni per i nuovi arrivati.
Migliaia di euro solo per stabilirsi da qualche parte?
Secondo il nuovo regolamento locale, chiunque acquisti una proprietà nell’insediamento ungherese dovrà pagare un contributo di 1,5 milioni di fiorini (3.800 euro) al Comune. Anche coloro che desiderano solo affittare, ma che comunque registrano la loro residenza in loco, dovranno affrontare spese significative: tra 300.000 e 500.000 (760 e 1.265 euro), a seconda che il proprietario dell’immobile sia o meno un residente locale, scrive Pénzcentrum. Queste ultime tasse, tuttavia, possono essere sostituite da impegni equivalenti di servizio pubblico.
Secondo la decisione del Consiglio, ogni proprietà a Rajka sarà soggetta a diritti di prelazione. In primo luogo il Comune ha il diritto di acquistare, seguito dai proprietari degli appezzamenti vicini e infine da coloro che già possiedono una proprietà a Rajka. L’esercizio o meno di questo diritto da parte del Comune sarà deciso nell’ambito di procedure individuali, che potrebbero includere audizioni personali.
Le nuove regole stabiliscono anche che la registrazione di una residenza richiede una fedina penale pulita, il pagamento del contributo di insediamento e, nel caso di residenti stranieri, la cessazione di qualsiasi precedente indirizzo estero entro 60 giorni. L’obiettivo dichiarato della misura è quello di prevenire gli acquisti immobiliari speculativi, preservare il carattere esistente del villaggio e proteggere la comunità da quelli che vengono descritti come “sviluppi sociali indesiderati”.
Il villaggio ungherese di Rajka ha registrato una rapida crescita demografica negli ultimi anni, e le stime indicano che il 70-80% dei suoi attuali residenti sono di nazionalità slovacca. La decisione del villaggio non è unica: in tutta l’Ungheria, sempre più comuni si rivolgono ai poteri concessi dalla Legge sulla protezione dell’identità locale.

Non solo Rajka, anche altri insediamenti ungheresi lo fanno
Come scrive 24.hu, a Hugyag, ad esempio, gli acquirenti devono pagare al Comune il 10 percento del prezzo d’acquisto; a Sátoraljaújhely, è richiesta la conoscenza dell’ungherese; a Újlengyel, è necessario almeno un anno di lavoro, di proprietà di un’azienda o di status di studente; mentre a Taktaharkány i nuovi arrivati devono possedere una qualifica di scuola secondaria.
La mossa di Rajka si inserisce quindi in una tendenza nazionale crescente, in cui i consigli locali cercano di proteggere le loro comunità da un rapido cambiamento.
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