Impressionante: Raro codice medievale ungherese scoperto in condizioni incontaminate – FOTO

Örs Orosz, una figura di spicco della vita culturale ungherese in Slovacchia, ha scoperto un codice medievale inedito e sconosciuto. L’analisi preliminare dei codicologi della Biblioteca Széchényi suggerisce che il manoscritto è stato creato alla fine del XIV o all’inizio del XV secolo ed è sopravvissuto in condizioni immacolate – una rarità in sé.

Questo straordinario ritrovamento è legato ai Codici Szepesolaszi (Codici Spišské Vlachy) e si ritiene che sia la sesta edizione di una serie di cui si conoscevano solo cinque. La scoperta segna non solo una scoperta scientifica, ma anche un momento culturalmente significativo nella storia. La maggior parte dei manoscritti medievali sono stati scoperti durante il periodo di massimo splendore delle scoperte di codici nel XVIII secolo, e da allora l’emergere di testi veramente medievali è diventato estremamente raro.

Ritrovamento raro: Codice medievale in perfette condizioni

Lelépő riferisce , sulla base del post di Orosz su Facebook, che il manoscritto proviene probabilmente da una chiesa o da una collezione nobiliare e rappresenta una visione singolare della cultura scritta prima dell’invenzione della stampa. La storia personale di Orosz aggiunge un altro livello di significato all’evento: sognava di trovare un libro del genere fin dalla sua adolescenza. Secondo le sue parole, “ci sono voluti 25 anni, ma è stato un grande regalo di compleanno per i 40 anni”.

Il documento è attualmente in fase di restauro, con l’intenzione di svelarlo al pubblico il prossimo autunno, durante la cerimonia di apertura del monastero paolino di Gombaszög. È sorprendente che il manoscritto risalga alla stessa epoca della struttura medievale restaurata.

La storia e l’importanza dei codici ungheresi

I codici ungheresi medievali – libri scritti a mano – sono tra le fonti più importanti per la storia della lingua e della letteratura ungherese e sono considerati tesori nazionali. Le principali biblioteche ungheresi ospitano molte di queste opere di valore inestimabile, che comprendono testi sia in ungherese che in latino.

Tra gli esempi più famosi ci sono il Codice Pray (1192-1195), riconosciuto come uno dei primi documenti in lingua ungherese; il Codice Jókai (successivo al 1370); i Codici di Vienna e di Monaco; nonché i Codici Apor ed Érdy del XV secolo. Questi manoscritti non sono solo di natura religiosa, ma hanno anche un’importanza letteraria, legale e storica.

La ricerca in corso su questi documenti e sui loro frammenti continua a migliorare la nostra comprensione della cultura libraria e dell’alfabetizzazione ungherese medievale. Anche piccoli frammenti di pergamena possono rivelarsi fondamentali per ricostruire opere complete e per avere una visione più profonda della vita culturale del Medioevo.

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Immagine in primo piano: depositphotos.com

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